(Foto di Pierluigi Balvis)
Lollove è un viaggio spazio-temporale in un paese che è stato, che avrebbe potuto essere e che forse in futuro sarà per sempre, uno scorcio di quella che era l’anima di un villaggio agro-pastorale sardo cent’anni fa. Percorrere i viottoli di ciottolato tra le abitazioni ormai vuote è come vedere materializzarsi i rioni in cui hanno giocato i nostri nonni in un susseguirsi di foto con effetto seppia.
Stare seduti sull’uscio di una casa di pietra abbandonata all’incuria degli uomini, con il sole che scalda i muri inframmezzati da piante e travi di legno, nel silenzio desertico, può regalare agli animi più sensibili affezioni simili a quella di Stendhal, tanta è la struggente bellezza decadente che avvolge ogni angolo.
Chi ama la Sardegna, che sia sardo o forestiero, dovrebbe, almeno una volta nella vita, visitare questo borgo, decidendo di virare dai soliti percorsi battuti e affrontare i pochi chilometri di strada che separano questo mondo dal mondo che fu e chiedersi per quale imperdonabile motivo questo luogo non sia diventato un patrimonio da proteggere dallo sgretolamento e dall’abbandono.
Ogni emozione, immagine o odore che oggi non riusciremo a cristallizzare è destinato ad andare perduto. Ogni esperienza che, a causa dell’inerzia, verrà negata a chi verrà dopo di noi, è un furto di cui siamo stati testimoni non denuncianti.
Come raggiungerete LOLLOVE: con un po’ di pazienza e spirito di adattamento perché le strade per raggiungere il borgo sono in parte tortuose. Ne varrà comunque la pena. Si trova a 15 km da Nuoro.
In macchina: Dalla 131 in direzione Nuoro-Cagliari prendere l’uscita per Orune-Lollove, percorrere circa un km per poi svoltare a sinistra.
A piedi: da Nuoro o Orune percorrendo vecchie mulattiere e costeggiando la valle di Marreri.
Cosa non troverete a Lollove: comodità e abitanti. Erano circa 400 nel 1950, oggi forse 13 ben mimetizzati. Non ci sono uffici pubblici o servizi come le poste o le scuole, i carabinieri o il prete, e non ci sono negozi di alimentari.
Cosa troverete a Lollove: un luogo che incanta suscitando sensazioni crepuscolari. Un borgo, esistente ancor prima del Medioevo, che ha conservato la tipica struttura urbanistica degli antichi villaggi storici della Sardegna centrale, rimanendo come sospeso. E’ circondato da ruscelli, orti e cortili perimetrati da muretti a secco; ha viottoli pieni di fascino che sezionano casette basse e povere, alcune intatte, molte in rovina, fatte in pietra, con piccoli comignoli, finestre e porte con i caratteristici architravi, e tutto intorno silenzi a profusione. Riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, rimane vivo grazie anche ad irriducibili appassionati che organizzano escursioni, visite alla casa museo, accoglienza e ristorazione.
La leggenda: si narra che un tempo a Lollove vivesse anche una comunità di suore, alcune delle quali caddero nel peccato intraprendendo dei rapporti con dei pastori del posto. Le consorelle, sdegnate per lo scandalo che ne scaturì, abbandonarono il paese lanciando questo anatema: “Lollove as a esser chei s’abba è su mare: no as a crescher nen parescher mai!» (tradotto: Lollove sarai come l’acqua del mare: non crescerai e non morirai mai!).
E forse il suo destino è un po’ questo: alternare vita e decadenza, sublimazione e resistenza, abbandono e ripresa…… al più presto!