È giunto il momento del commiato.
Col mio chiarore
ho reso meno buie le tue notti,
scandite dal canto incessante dell’assiolo.
Continuerò a battere il tempo della tua musica.
Domani
il signore della vigna ti toglierà linfa
per trasformarti in nuova linfa,
a beneficio degli umani.
Presto incontrerai elfi indigeni
che convertiranno la tua dolcezza in spirito.
Nel tino
il respiro tumultuoso dei tuoi umori
racconterà il miracolo dei cambiamenti.
Mediterai su altari di botti,
diventerai acqua di colonia dei vicoli.
Placherai la sete di vino,
che è sete di conoscenza e di emozioni.
È il brivido del riconoscersi,
in un gioco di timidi sguardi
appena sopra il bordo del calice.
È il desiderio di raccontarsi e di ascoltarsi,
dopo aver reso ebbre le maschere.